Storia

RIBELLI PER AMORE

Nell’anniversario della liberazione d’Italia ricordiamo il beato Olivelli, prima fascista e poi partigiano, a testimonianza del fatto che “non vi sono liberatori”...

Nell’anniversario della liberazione d’Italia ricordiamo il beato Olivelli, prima fascista e poi partigiano, a testimonianza del fatto che “non vi sono liberatori” ma “solo uomini che si liberano”.

“Signore che fra gli uomini drizzasti la tua croce, segno di contraddizione,

che predicasti e soffristi la rivolta dello spirito contro le perfidie

e gli interessi dei dominanti, la sordità inerte della massa,

a noi oppressi da un giogo oneroso e crudele che in noi e prima di noi

ha calpestato Te fonte di libere vite, dà la forza della ribellione.

Dio che sei Verità e Libertà, facci liberi e intesi, alita nel nostro proposito,

tendi la nostra volontà, moltiplica le nostre forze, vestici della Tua armatura.

Noi ti preghiamo, Signore.

Tu che fosti respinto, vituperato, tradito, perseguitato, crocefisso,

nell’ora delle tenebre ci sostenti la Tua vittoria: sii nell’indigenza viatico,

nel pericolo sostegno, conforto nell’amarezza.

Quanto più s’addensa e incupisce l’avversario, facci limpidi e diritti.

Nella tortura serra le nostre labbra. Spezzaci non lasciaci piegare.

Se cadremo fa che il nostro sangue si unisca al Tuo innocente e a quello dei nostri Morti a crescere al mondo giustizia e carità.

Tu che dicesti “Io sono la resurrezione e la vita” rendi nel dolore all’Italia una vita generosa e severa.

Liberaci dalla tentazione degli affetti: veglia Tu, sulle nostre famiglie.

Sui monti ventosi e nelle catacombe della città, dal fondo delle prigioni,

noi Ti preghiamo: sia in noi la pace che Tu solo sai dare.

Dio della pace e degli eserciti, Signore che porti la spada e la gioia,

ascolta la preghiera di noi, RIBELLI PER AMORE”.

Teresio Olivelli 1944 (1916-1945)

RIBELLI PER AMORE: Commuovente preghiera composta insieme a Carlo Bianchi da Teresio Olivelli, morto nel lager di Hersbruck. Morì per i ripetuti colpi subiti a nemmeno 30 anni per aver cercato di proteggere un prigioniero ucraino.

Nelle parole della preghiera c’è tutto quanto serve a trovare forza e coraggio per dare una testimonianza di amore e carità.

«Uno degli uomini più intelligenti che io abbia mai conosciuto, un giovane meraviglioso» «Lo spirito più cristiano del nostro secondo Risorgimento».

Padre Turoldo e Don Mazzolari

Il 3 Febbraio 2018, Teresio Olivelli a Vigevano è stato beatificato e la chiesa lo indica come “modello da imitare”, come persona che nel sacrificio supremo di un lager nazista ha compiuto il “senso della sua vita”, sacrificandosi per gli altri. 

Nell’autunno del ‘43 ha partecipato alla Resistenza contro il nazifascismo per lottare contro i soprusi, le angherie e le brutalità dei lager in cui è stato detenuto. 

In tutti quei luoghi d’orrore ha vissuto di preghiera fino alla morte, nonostante fosse proibito manifestare sentimenti religiosi, e a ogni suo compagno ha offerto una parola di coraggio. Il suo intento era portare ai sofferenti la consolazione del Signore, permettendo alla Carità la Vittoria anche in un ambiente terribile come il lager. 

I persecutori nazisti però rifiutavano e odiavano quella carità, espressione della sua fede che sfidava la loro violenza.

Fu difensore dei deboli, nella logica del farsi prossimo a imitazione di Gesù, il buon Samaritano.

 

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