Il 3 febbraio 40 satelliti Starlink dell’azienda americana SpaceX sono stati distrutti da una tempesta geomagnetica infuriata nello spazio.
In questo articolo approfondiremo il fenomeno in questione e i relativi danni ad esso connessi.
Una tempesta geomagnetica è un disturbo della magnetosfera terrestre, provocato da una forte attività solare. Come sappiamo, infatti, la nostra stella emette continuamente particelle di vario tipo tra cui, ad esempio, la luce. Questo evento è chiamato vento solare, e se ne si viene esposti direttamente si possono verificare gravi danni potenzialmente letali.
Non preoccupatevi però: sulla Terra siamo schermati in più modi da questi raggi solari.
La prima barriera è il campo magnetico terrestre, che circonda completamente il pianeta. Ci sono anche altri fattori che contribuiscono alla nostra protezione: un esempio è l’ozono, che si trova nell’atmosfera e che non fa passare i raggi ultravioletti.
Gli effetti di una tempesta geomagnetica sono molto più forti ad alte quote, dove il campo magnetico terrestre è meno spesso, e qui si possono verificare interferenze di vario tipo o, in casi estremi, il danneggiamento di alcuni sistemi come quello che permette il funzionamento dei satelliti.
Sulla Terra a basse quote gli effetti sono molto più lievi, ma se la tempesta è molto forte può causare dei blackout.

Le tempeste geomagnetiche non costituiscono però un danno per gli esseri viventi, a differenza di un altro tipo di fenomeno simile causato sempre dal vento solare che invece può provocare seri danni agli esseri umani: la tempesta solare. Anche se questi danni sono minimi per chi si trova a basse altitudini, ce ne possono essere invece per gli astronauti e le persone che si trovano ad alte quote, magari su un aereo in viaggi intercontinentali.
