Il 29 gennaio 2022 Sergio Mattarella è stato proclamato Presidente della Repubblica per il suo secondo mandato, con oltre il 75% dei voti.
Ma chi è Sergio Mattarella?
Mattarella è nato a Palermo il 23 luglio 1941. È il più giovane di 3 fratelli. Uno di questi, Piersanti, è stato assassinato a Palermo da Cosa Nostra nel 1980, mentre era Presidente della Regione Sicilia.
Sua moglie, Marisa Chiazzese, dalla quale ha avuto 3 figli, è morta nel 2012 per un tumore. A tal proposito, durante la “Giornata Nazionale della Ricerca sul Cancro”, si è espresso in questi termini:
[…] Per seguire la persona a me più cara al mondo, ho trascorso a più riprese numerose settimane in ospedali oncologici. Sarebbe auspicabile che ogni tanto le persone in buona salute trascorressero qualche giorno in visita negli ospedali, perché il contatto con la sofferenza aiuterebbe chiunque a dare a ogni cosa il giusto posto nella vita […]
Il 31 dicembre 2021, in occasione del “Messaggio di Fine Anno”, ha ricordato quanto accaduto nei suoi primi sette anni di mandato, a partire da “…il tempo della pandemia, che ha sconvolto il mondo e le nostre vite…”, per poi rivolgersi ai giovani, incoraggiandoli a dare sempre il meglio. Molto toccante il suo riferimento alla lettera che il professor Carmina, ex docente di Storia e filosofia al Liceo Foscolo di Canicattì e vittima del crollo di un edificio in seguito ad una fuga di gas nel Comune di Ravanusa il 13/12/2021, aveva lasciato ai suoi studenti in occasione del pensionamento.
Riportiamo ora un estratto del discorso. Per la versione integrale, si consiglia di consultare il sito istituzionale quirinale.it o la visione del video del discorso, riportato in calce all’articolo.
Care concittadine, cari concittadini, […], tra pochi giorni, come dispone la Costituzione, si concluderà il mio ruolo di Presidente.
In quei giorni nessuno pensava che Mattarella sarebbe stato rieletto.
[…] Sono stati sette anni impegnativi, complessi, densi di emozioni: mi tornano in mente i momenti più felici ma anche i giorni drammatici, quelli in cui sembravano prevalere le difficoltà e le sofferenze.
Ho percepito accanto a me l’aspirazione diffusa degli italiani a essere una vera comunità, con un senso di solidarietà che precede, e affianca, le molteplici differenze di idee e di interessi.
Con queste frasi Mattarella ripercorre ciò che ha provato negli anni precedenti, per poi rivolgersi ai giovani:
[…] L’Italia dispone delle risorse necessarie per affrontare le sfide dei tempi nuovi. Pensando al futuro della nostra società, mi torna alla mente lo sguardo di tanti giovani che ho incontrato in questi anni. Giovani che si impegnano nel volontariato, giovani che si distinguono negli studi, giovani che amano il proprio lavoro, giovani che – come è necessario – si impegnano nella vita delle istituzioni, giovani che vogliono apprendere e conoscere, giovani che emergono nello sport, giovani che hanno patito a causa di condizioni difficili e che risalgono la china imboccando una strada nuova.
I giovani sono portatori della loro originalità, della loro libertà. Sono diversi da chi li ha preceduti. E chiedono che il testimone non venga negato alle loro mani.
Alle nuove generazioni sento di dover dire: non fermatevi, non scoraggiatevi, prendetevi il vostro futuro perché soltanto così lo donerete alla società.
Il Presidente continua il discorso, citando le parole del professor Carmina, rivolte ai suoi studenti:
“Usate le parole che vi ho insegnato per difendervi e per difendere chi quelle parole non le ha. Non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi. Infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordetela la vita, non adattatevi, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa. Voi non siete il futuro, siete il presente. Vi prego: non siate mai indifferenti, non abbiate paura di rischiare per non sbagliare…”.
Faccio mie – con rispetto – queste parole di esortazione così efficaci, che manifestano anche la dedizione dei nostri docenti al loro compito educativo.
Come ribadisce chiaramente il nostro Presidente, in questo difficile momento storico non dobbiamo perdere la speranza, ma dobbiamo guardare con fiducia al futuro:
Care concittadine e cari concittadini, […] Guardiamo avanti, sapendo che il destino dell’Italia dipende anche da ciascuno di noi.
Tante volte abbiamo parlato di una nuova stagione dei doveri. Tante volte, soprattutto negli ultimi tempi, abbiamo sottolineato che dalle difficoltà si esce soltanto se ognuno accetta di fare fino in fondo la parte propria. [..]
L’Italia crescerà. E lo farà quanto più avrà coscienza del comune destino del nostro popolo, e dei popoli europei.
Buon lavoro Presidente!