Ambiente, Scienze

BATTERI “MANGIA PLASTICA”

Questo tipo di batteri (il cui nome rende chiara la loro funzione) potrebbe diventare molto importante se impiegato per smaltire o riciclare...

Questo tipo di batteri (il cui nome rende chiara la loro funzione) potrebbe diventare molto importante se impiegato per smaltire o riciclare la plastica. Gli scienziati stanno studiando un modo per cercare una continua migliorazione di questi processi per poterli applicare a basso impatto ambientale su ampia scala. In questo articolo approfondiremo l’argomento vedendo il modo in cui questi batteri si nutrono e altre cose che li riguardano più da vicino.  

Prima di iniziare a parlare dei batteri è necessario specificare che essi non sono gli unici esseri in grado di mangiare la plastica: infatti ci sono anche le larve di alcuni insetti che svolgono la stessa funzione, queste ultime però se prosperassero in gran numero potrebbero causare danni peggiori rispetto quelli creati dalla plastica (si tratta di insetti che si cibano principalmente di api, preziosissime per l’ambiente).

larve che mangiano la plastica

I batteri mangia platica sono stati scoperti relativamente di recente (si ipotizza infatti che si siano evoluti solo recentemente a causa del grande quantitativo di plastica presente nell’ambiente): sono stati trovati nello stomaco delle mucche, nel mare e in alcune discariche. 

batteri mangia plastica al microscopio

Le mucche per digerire ciò che mangiano hanno una grande flora batterica che produce diversi tipologie di acidi. Dato che alcune piante hanno fibre simili alla plastica si è ipotizzato che nella grande quantità di batteri presenti ce ne fossero almeno alcuni che riuscissero a corrodere la plastica. Quando gli scienziati hanno immerso nei suddetti acidi diverse varietà di plastica hanno notato che la maggior parte di esse veniva corrosa; tra le altre anche il polietilene tereftalato (ovvero la plastica delle comuni bottigliette). 

I batteri rinvenuti nelle discariche sono molto simili: questi batteri (come quelli nello stomaco delle mucche) scindono, grazie a due acidi che producono, la plastica, in modo da renderla digeribile. In pratica è come se dividessero la plastica in più parti facili da mangiare. Il problema è che per farlo questi batteri hanno bisogno delle giuste condizioni ambientali e sono molto lenti.

Per questo motivo gli scienziati sono alla continua ricerca di miglioramenti. Un team di scienziati USA ne ha inavvertitamente modificati e potenziati alcuni e in un futuro non molto lontano si spera di riuscire a potenziarli a tal punto da rendere realizzabile l’idea di poterli usare su larga scala. 

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