Interviste, Musica

INTERVISTA AD OSCAR TABONI

Domanda: “Raccontaci di te: come sei approdato nel mondo musicale? Raccontaci la tua carriera di musicista” Risposta: “La mia carriera di musicista...

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Versione integrale dell’intervista ad Oscar Taboni

Domanda: “Raccontaci di te: come sei approdato nel mondo musicale? Raccontaci la tua carriera di musicista”

Risposta: “La mia carriera di musicista nasce di riflesso, ascoltando uno strumento che mi è piaciuto da subito, la fisarmonica. Inizialmente, in Valle Camonica, la fisarmonica non era molto diffusa e ho quindi iniziato con la melodica, uno strumento a bocca con la tastiera a pianoforte. Dopo di quella ho iniziato a studiare la fisarmonica all’accademia Antonio Vivaldi, che aveva una sezione a Darfo in seguito trasferitasi a Malonno. Lì ho fatto i primi studi e ho avuto le mie bellissime esperienze con concorsi e concerti, fino a diplomarmi in fisarmonica al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, uno dei conservatori più importanti d’Europa.

Domanda: “si può dire che hai amato la musica fin da subito?”

Risposta: “Sì, e ti dirò di più: la musica viene amata a maggior ragione quando il tuo insegnante te la fa amare ancora di più, questo è importante.”

Domanda: “Il tuo lavoro si concilia anche con le tue passioni?”

Risposta: “Dopo essermi diplomato c’è stata una passione per me molto importante: l’insegnamento. Insegnare è completamente diverso dallo studiare fisarmonica e preparare un concerto; insegnare è creare una relazione con le persone e una delle più belle relazioni che ho avuto è quella con i ragazzi. Le altre passioni sono state, successivamente, giornalismo e la conduzione di programmi televisivi.”

Domanda: “Che valore ha la musica per te?”

Risposta: “Il primo valore è quello umano. La musica è l’esemplificazione della poesia. Si può fare musica e, soprattutto, la musica è per tutti; la musica è di tutti. Può trasformare la vita di un ragazzo in una vita serena.”

Domanda: “Una domanda così a bruciapelo: qual è il tuo genere di musica preferito?”

Risposta: “La musica mi piace tutta, ma non amo la musica campionata, cioè quella che viene costituita in maniera digitale perché penso che ogni strumento abbia un suono autentico e credo che la musica vada coltivata anche nel rispetto di chi prima di noi ha fatto di tutto per far crescere la musica nella sua autenticità. Penso ai grandi compositori, dal classico al contemporaneo, dalla musica pop al jazz… Sono musicisti perché hanno contribuito a far crescere la musica anche con lo strumento: Armstrong con la tromba, Astor Piazzolla con il bandoneo, Horovitz con il pianoforte… credo che la musica sia bella tutta, poi non nascondo che il pop mi piace.”

Domanda: “Chi sono stati i tuoi maestri di vita?”

Risposta: “I miei punti di riferimento sono le persone che mi sono state sempre vicino e coloro che mi hanno indirizzato verso la musica.”

Domanda: “Cosa ti lega al territorio di Darfo?”

Risposta: “Devo confessarti una cosa: oltre ad essere musicista, fisarmonicista, giornalista, ho insistito molto per far sì che a Darfo fosse costituita la prima scuola media ad indirizzo musicale che si chiama SMIM, Scuola Media ad Indirizzo Musicale. Ho combattuto molto perché entrasse la fisarmonica in questa scuola, nel rispetto di tutti gli strumenti studiati al conservatorio. L’ho fondata io insieme al dirigente Polonioli e al dirigente provinciale Raimondi. Per costituire una scuola ad indirizzo musicale ci vogliono degli iter lunghi a livello provinciale e ministeriale. Ho chiesto, molte volte ho trovato porte chiuse, ma sono sempre andato avanti per la mia strada e alla fine l’obiettivo è stato raggiunto. E sono riuscito ad inserire lo studio della fisarmonica anche nel liceo musicale che ora è presente a Darfo e questa è una grande cosa.

Domanda: “Che rapporto hai con i tuoi alunni?”

Risposta: “Il rapporto con loro è sempre bello e interessante. Imparo a conoscerli, ognuno ha il suo carattere. C’è chi studia di più e chi studia di meno e non sempre gli obiettivi prefissati si raggiungono. I ragazzi devono capire che l’impegno dello studio è fondamentale. La cultura non ha confini e può cambiare il mondo. Solo con l’impegno e l’intelligenza possiamo cambiare. Se non ci fossero i miei alunni non esisterei io, e se non esistessi io, non ci sarebbero loro, per cui insegnare è condivisione e unione. La scuola dovrebbe tenere in considerazione questo e la scuola del futuro per essere innovativa dovrebbe essere più vicina ai ragazzi. Più umanistica e con più considerazione per la persona sotto ogni punto di vista. Professori e alunni potranno diventare uomini e donne del futuro ma bisogna crederci. I professori devono essere innovativi, bravi, umani, responsabili. Gli alunni devono essere altrettanto responsabili e capire che senza i sacrifici non si raggiunge nessun obiettivo.

Domanda: “Siamo nel periodo natalizio, quali sono i progetti a cui stai lavorando?”

Risposta: “Stiamo preparando il concerto di Natale, che si svolgerà il 22 dicembre nella chiesetta di Corna. Sarà diviso in tre turni con tre diversi orari per esigenze logistiche, poiché coinvolgerà circa 150 ragazzi tra scuole medie e classi quinte della primaria. Il messaggio che vogliamo lanciare è la forza dell’unione e della collaborazione. Anche quest’anno, nonostante il Covid, riusciremo comunque a fare il tradizionale concerto natalizio.”

R.A.P.

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