Attualità, covid19

Green Pass: strumento per garantire la sicurezza o imposizione autoritaria?

Dal 15 ottobre il Green pass è diventato obbligatorio per l’accesso a tutti i luoghi di lavoro, sia nel settore pubblico che...

Scritto da , · 1 minuto per leggerlo >

Dal 15 ottobre il Green pass è diventato obbligatorio per l’accesso a tutti i luoghi di lavoro, sia nel settore pubblico che in quello privato, oltre che a essere necessario per entrare in bar e ristoranti al chiuso, musei, discoteche, RSA e altro; questo ci ha portato a domandarci se fosse legittima, da un punto di vista etico, l’imposizione di restrizioni così gravose. I promotori dell’estensione dell’obbligo argomentano secondo un ideale di comunità: intendono il Green pass come uno strumento per creare luoghi “sicuri” che possano garantire la tutela della salute pubblica e allo stesso tempo scongiurino un aumento della pressione ospedaliera e quindi un ritorno a restrizioni più pesanti. A prova del successo del vaccino, i sostenitori della misura, fanno notare l’evidente divario dell’incidenza di contagi e ospedalizzazioni tra persone vaccinate e non.  

Al contrario i No Green Pass favoriscono uno spirito di libertà personale, secondo il quale la decisione della vaccinazione spetti al singolo e non venga imposta dalla comunità, mettendo in secondo piano gli effetti deleteri che questa filosofia possa procurare, ovvero, una perpetua circolazione del virus che costringerebbe l’intera società a dover rispettare le norme con cui conviviamo dal lontano 2020, e che tutti preferiremmo non dover seguire.  

Nonostante l’imposizione del Green pass e quindi le limitazioni da esso comportate abbiano convinto molti indecisi a vaccinarsi, una parte del movimento No Vax è rimasta fedele al proprio ideale di rifiuto del vaccino, principalmente dovuto allo scetticismo riguardo la sicurezza e l’efficacia di quest’ultimo:  i vaccini anti covid sono stati prodotti in tempi piuttosto brevi e alcuni sono stati approvati solo per uso emergenziale, da qui nasce la preoccupazione riguardo la sicurezza degli stessi. I No Vax credono inoltre che l’efficacia dei vaccini sia troppo bassa e si domandano perché, sebbene la maggior parte delle persone sia vaccinata ci siano ancora contagi e morti da covid. 

La comunità scientifica si è spesso espressa in disaccordo con le teorie No Vax, ribadendo come i vaccini siano sicuri in quanto hanno superato tutti i test previsti dalle normative vigenti, e come i dati lo confermino: la probabilità di gravi conseguenze successive all’inoculazione è assai bassa e estremamente inferiore ai rischi di un eventuale infezione, specialmente nelle fasce d’età più avanzate. 

Il quadro attuale è quello di una nuova ondata di infezioni, questo recente aumento di casi viene interpretato così diversamente dalle due controparti: I No Green Pass vedono in questo aumento un’ulteriore prova della scarsa efficacia dei vaccini; contrariamente, le persone a favore del Certificato verde sostengono che la risalita dei casi sia una conseguenza dell’evasione dalla campagna vaccinale da parte dei No Vax.