Gandhi, politico indiano, leader del movimento per l’indipendenza dell’India e difensore dei diritti dei suoi compatrioti indiani in Sudafrica, da sempre descritto come un uomo pudico, pieno di valori, la cui ideologia non violenta continua a ispirare, ancora oggi, leader e rivoluzionari.
Ma chi era veramente il Mahatma?
Egli contribuì a rendere l’India una delle nazioni più represse, sessiste e misogine.
Gandhi era un uomo tormentato dal desiderio sessuale, che manifestò una personalità ambigua in presenza di giovani donne, anche minorenni. Riuscì addirittura ad indurle a collaborare a degli esperimenti, in cui metteva alla prova la sua purezza, per fortificare la sua castità. Riteneva infatti che il sesso fosse dannoso per la salute di un individuo e che la libertà sessuale avrebbe portato la popolazione indiana al fallimento. A testimonianza di ciò, abbiamo i suoi testi autobiografici dove racconta di questi suoi “abbracci notturni”, nei quali faceva spogliare giovani donne, tra cui la pronipote Manu appena 14enne, per dormire nel medesimo letto e testare così la propria dedizione al celibato. Dai suoi testi si nota il legame che Gandhi conferiva a sesso e violenza, così come ad astinenza e non-violenza: se si poteva sottomettere i propri istinti primordiali allora si poteva fare altrettanto con la bramosia di violenza.
In secondo luogo, nei suoi scritti, faceva trasparire un messaggio durissimo secondo il quale sono le donne ad essere le responsabili degli abusi e delle violenze che subiscono e non l’uomo, in quanto egli non possa controllare i suoi impulsi più bassi.
Ad esempio, quando era ancora un dissidente in Sud Africa e scoprì che un uomo aveva molestato due ragazze, sue seguaci, Gandhi rispose all’offesa tagliando personalmente i capelli delle due giovani, considerandole colpevoli.
Purtroppo alcune scuole indiane sono state influenzate da questa visione, ovvero di fronte a vari casi di molestie e stupri hanno reagito, ad esempio, vietando alle donne di indossare i jeans perché considerati troppo provocanti.
Il leader indiano mostrò inoltre un atteggiamento razzista durante la sua permanenza in Sud Africa. All’epoca si batté per i diritti degli immigrati indiani non contestando il dominio dei bianchi ma bensì cercando di conquistarne la benevolenza per i propri compatrioti, ergendoli a un livello superiore rispetto ai neri sudafricani. Egli riteneva che quest’ultimi fossero a malapena umani ed ignorava le sofferenze che pativano per mano dei padroni colonialisti, dichiarando che “la razza bianca in Sud Africa dovrebbe essere la razza dominante”.
Per di più, in Occidente è considerato colui che ha lottato per l’annientamento della casta. Eppure per Gandhi l’emancipazione dei Dalit non era nemmeno da prendere realmente in considerazione. I Dalit, detti anche oppressi, continuano ancora oggi a soffrire per le dirette conseguenze dei pregiudizi consolidati nel tessuto culturale dell’India.
Queste critiche mosse nei suoi confronti sono essenziali per mettere in luce anche il lato negativo di un personaggio così conosciuto e significativo, visto che molto spesso la storia tende a risaltare i lati più forti e rilevanti per la narrazione dei fatti.
È bene ricordarsi che la storia viene sempre e solo raccontata dai vincitori: i lati oscuri di questo personaggio politico sono stati portati in evidenza solo negli ultimi anni perché prima venivano giustificati dal comodo “erano altri tempi” o perché volutamente occultati dalla precedente classe giornalista e politica?
Sfortunatamente oggi di questi pensieri del Mahatma non se ne parla molto, anzi vengono considerati delle semplici imperfezioni non troppo significativi, perché per l’essere umano è più facile idolatrare un individuo che non è mai esistito per davvero.
(alcune) FONTI DA CUI POTER VERIFICARE LA VERIDICITA’ DI CIO’ PRECEDENTEMENTE AFFERMATO:
-lettera alla legislazione sudafricana (Natal) all’inizio del 1894, da M. Gandhi
-libro biografico “Mohandas: A True Story of a Man, his People and an Empire” del nipote di M. Gandhi, Rajmohan Gandhi
-libro “The story of my experiments with truth” di M. Gandhi
-libro “Great soul” di Joseph Lelyveld, ex caporedattore del New York Times (dal pdf, puoi vedere a pag. 81 e 369 esempi di passaggi significativi)
-libro “Naked ambition” di Jad Adams
-bbc uk