L’ultimo album di Nayt, Doom, uscito il 29/10, è “il seguito del viaggio introspettivo intrapreso con Mood” (il suo disco precedente, ndr), prodotto quasi interamente da 3D e Walter Babbini, coppia vincente che abbiamo già visto collaborare nei suoi ultimi progetti. Doom si presenta come un’altra faccia di Mood: il gioco di parole, infatti, rispecchia appieno le sonorità nuove e opposte rispetto a quelle dell’album precedente, che ora risultano più cupe e tristi.
Con il proseguire delle tracce vengono affrontate diverse tematiche che non lo rendono un disco leggero e facile da ascoltare: è anzi riflessivo, personale e introspettivo. In poche parole, risulta essere lo specchio della rinnovata maturità di chi cerca di sviscerare ansie, dubbi e domande mentre cresce e diventa uomo.
Vi sono però anche tracce dal carattere più leggero e godibile da un pubblico più ampio; ne sono due esempi lampanti: “Collane”, prodotta da Frenetik&Orang3, che crea un’atmosfera più serena, e “Sorpresa”, più orecchiabile, dove l’artista sperimenta con la voce.
Altro titolo curioso nella tracklist è “OPSS”, canzone apparentemente sconnessa dal resto dell’album e che vede il featuring di Gemitaiz e Mattak. Questo pezzo è il continuo di un vecchio freestyle del 2018 e si presenta come un manifesto del rap più tecnico: a colpi di rime, intrecci ed extra beat, costituisce un vero e proprio record nel panorama rap italiano.
Di seguito lasciamo una citazione della title track del disco:
Delle volte nello specchio mi vedo secco e troppo basso,
tu continui a dimagrire ma ti senti un botto grassa
un colpo d’ansia, fuori a nessuno va di ascolta’ la tua vita
non credono alla mia riuscita, cercherò una via d’uscita
Nayt – Doom