Quanto sono cambiati i canoni estetici odierni da quelli del passato? Il concetto di “bellezza” ha subito enormi mutamenti nel tempo, infatti non è un dato assoluto, ma segue le mode, le tendenze del luogo e della società. Se si osservano le opere d’arte si nota come nel corso degli anni l’ideale della bellezza femminile sia cambiato: inizialmente la bellezza era collegata alla fecondità (arte preistorica) e nell’arte classica al rispetto di determinate proporzioni. In seguito vennero valorizzate l’armonia e la grazia, come nelle opere di Botticelli “La nascita di Venere” e “La primavera”, in cui le forme della donna sono morbide ed essa simboleggia amore eterno e puro. Nel tardo ‘600, si nota una netta differenza tra le signorine dell’alta società, costrette da abiti e busti per modellare il proprio corpo sin da piccole, e quelle del popolo, dimesse nell’aspetto. Nel ‘700 e ‘800, veniva valorizzata la fisicità femminile in abiti che evidenziassero la vita sottile. Invece nel ‘900, si avvertono le influenze della Belle Époque nelle rappresentazioni di donne dai corpi sottili, eleganti e dalla pelle pallida; agli inizi del XX secolo, durante il periodo del cubismo, c’è un profondo cambiamento con volti e corpi scomposti. Infine come non nominare gli autoritratti di Frida Kahlo che esaltava il suo essere fuori dagli schemi tradizionali.
Come la storia dell’arte anche la società attuale in molti casi pone dei canoni specifici d’estetica, che però dovrebbero passare in secondo piano, in quanto come affermò il drammaturgo norvegese Henrik Ibsen:
“Che cos’è la bellezza? Una convenzione, una moneta che ha corso solo in un dato tempo e in un dato luogo”,
quindi è un elemento relativo, fugace e soggettivo.
La redazione propone la visione del video L’Evoluzione del Concetto di Bellezza Femminile nell’Arte e nella Società – YouTube per approfondire l’argomento, mentre il video Women’s Ideal Body Types Throughout History – YouTube illustra come la bellezza sia un concetto relativo, legato alla società e all’epoca in cui si vive.