IN ITALIA…
Da poche settimane, Mario Draghi è diventato il nuovo presidente del consiglio e già dalle prime dichiarazioni non ha lasciato dubbi: la scuola sarà un punto fondamentale su cui intervenire. La ministra Azzolina si è dimessa e al suo posto, come nuovo ministro dell’istruzione, è salito Patrizio Bianchi. Al momento regna la più totale incertezza: Draghi ha dichiarato una possibile estensione della durata della scuola fino a luglio, oppure un aumento delle ore scolastiche durante il pomeriggio. Queste parole hanno scatenato un putiferio e la rivolta degli studenti. Sostanzialmente il governo ha ammesso che la DAD si è dimostrata inadeguata e che gli studenti presentano delle lacune che vanno colmate. Tuttavia questa soluzione di Draghi è stata molto discussa: sebbene ci siano casi evidenti in cui si può affermare che la DAD abbia fallito ciò non significa che altre scuole invece non abbiano lavorato. Ad esempio, se si andasse a scuola il pomeriggio, gli studenti non avrebbero il tempo materiale per studiare, perciò sarebbe ingiusto e alquanto impraticabile. La maggioranza ha espresso opinioni contrastanti per quanto riguarda il prolungamento dell’anno scolastico: non solo si privano gli alunni del meritato riposo, ma per ovvi motivi sarebbe difficile per chiunque considerando le circostanze. Quello che chiedono gli studenti non è di pensare al passato o al futuro, ma di concentrarsi sul presente, bisogna dare risposte immediate, come finalmente è stato fatto per la maturità. Studiare un piano per far tornare tutte le classi a scuola, anche se in una eventuale soluzione mista DAD/presenza. Noi studenti siamo completamente in balia degli eventi, non possiamo che affidarci ai nuovi ministri, sperando tengano conto del nostro pensiero, in modo da superare al meglio i mesi duri che ci attendono.
…E ALL’OLIVELLI PUTELLI
Come descrivere il rientro a scuola? Sembrava assurdo guardarsi attorno ed essere di nuovo tra i banchi, tutti distanziati ma quantomeno con un minimo di contatto umano. Dopo così tanto tempo passato davanti a uno schermo è stato bello poter finalmente vedere i propri compagni e insegnanti di persona e sicuramente anche molto improvviso: da un giorno all’altro abbiamo scoperto che la Lombardia, dichiarata per errore zona arancione, sarebbe diventata zona gialla. In mezza giornata quindi il sistema scolastico ha dovuto riorganizzare gli orari e predisporre tutto affinché il rientro potesse avvenire il prima possibile, e così è stato. Dal 26 gennaio la scuola ha riaperto per tutti, con orari diversi e alcuni giorni a casa in DAD allo scopo di diminuire la pressione sui trasporti, ma infine ce l’abbiamo fatta: siamo tornati alla realtà, al doversi svegliare presto la mattina e ad uscire al freddo, sicuramente molto diverso dalla comodità a cui eravamo abituati a casa. Purtroppo non è durata molto e infatti da martedì 23 febbraio, dopo quasi un mese dal rientro, siamo tornati completamente in DAD, sempre da un giorno all’altro in quanto la provincia di Brescia è stata dichiarata zona arancione rafforzata.
Ma cosa pensano i nostri studenti di questa situazione?
Abbiamo chiesto la loro opinione tramite un sondaggio e i dati al 18 febbraio riportavano quanto segue: con 450 votanti, il 43% di questi preferisce la DAD, il 29% è d’accordo con un’alternanza casa/scuola e con soli due voti in meno arriva in ultima posizione il rientro completo in Istituto. La maggior parte dei commenti ricevuti sosteneva che, per la situazione attuale, sarebbe stato meglio rimanere in DAD e gli alunni non si sentivano sicuri ad essere a scuola, nonostante riconoscano che a casa è facile distrarsi ed è complicato stare concentrati per cinque ore di seguito davanti ad uno schermo e senza contatti con i compagni. A distanza di un anno dall’inizio di questa situazione, sembra quasi di essere tornati indietro: questa vicenda è iniziata chiudendo la scuola per qualche giorno che poi è diventata una settimana, due, un mese e alla fine siamo rimasti a casa fino al termine dell’anno scolastico. Allo stesso modo quelli che dovevano essere solo sei giorni sono già diventati venti e ci si chiede per quanto andrà avanti ancora. Il nostro istituto si è adoperato prontamente per affrontare questa emergenza sanitaria e ha adottato tutte le misure di sicurezza necessarie per prevenire la diffusione del virus: la scuola ha assunto nuovi assistenti ATA per igienizzare tutte le classi e i bagni ogni ora e l’intera scuola ogni pomeriggio; a questo si aggiungono anche le entrate e uscite scaglionate, la misurazione della febbre a chiunque acceda all’interno dell’istituto ogni mattina, la disinfettazione dell’intero edificio e mascherine gratis a disposizione di ogni studente.
Considerato l’impegno della scuola per garantire le lezioni in presenza in sicurezza ci auguriamo di poterne usufruire ancora e al più presto.